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UN MARE DI VOCI
(01/12/2013)
Fiera commerciale a Milano, diciannove espositori, per la maggior parte donne, rispondono con
trasporto e volentieri alla domanda : "cosa sta accadendo?"
1) "Il lavoro in Italia è un disastro, ce ne andremo all'estero perché ci sono più opportunità, qui
non te le danno. Le leggi favorevoli sono solo per i grandi gruppi, per le piccole e medie
imprese, invece no".
2) "In Italia ci sono difficoltà oggettive, per non parlare della burocrazia e poi non viene
riconosciuta la professionalità. Le piccole imprese per risparmiare tagliano i costi di
comunicazione a causa della pressione fiscale".
3) "Lavoro per passione, mi sono spostato da altre zone del paese perché colpite di più dalla
crisi. Devo dire che siamo un popolo che accetta l'inaccettabile".
4) "Lavoro per una multinazionale, vivo quello che sta succedendo, il mercato è fermo e non
riprende".
5) "Va male, ho 28 anni e me ne andrò via dall'Italia insieme a due altre ragazze, qui non si
riesce a mantenersi, le tasse, le leggi, la burocrazia, è impossibile".
6) "Il problema è che la gente spende poco, cerca il costo basso, ci sono difficoltà a comprare
anche le cose particolari, non esiste più la possibilità economica, si sopravvive con difficoltà. I
discorsi dei politici mi fanno restare sbalordito".
7) "Sono uno dei frutti della crisi, la casa editrice in cui lavoravo ha chiuso. Per le piccole
attività è un disastro, si sopravvive appena. Mettersi in regola è impossibile, non si avrebbero
margini, tutto è proibitivo e mi sono ritrovata senza lavoro".
8) "Non sono italiano, mi sembra che l'unico modo per lavorare in questi tempi in Italia sia
proporre idee nuove, i prodotti in genere sono svalorizzati, l'artigianato non esiste più, nulla ha
più valore".
9) "Il negozio dove sta mio padre va male e la metà se ne va in tasse e per mantenerci
dobbiamo trovare altro, il mercato dei fiori non è essenziale per i consumatori come lo sono il
cibo e le vacanze, sì, per le vacanze si fa di tutto".
10) "Non c'è credito, chi vuole fare impresa deve fare tutto da solo e con questa crisi è anche
difficile anticipare il denaro. La spesa per il superfluo non c'è più e in Italia non ci sono neppure
più le materie prime perché i produttori hanno chiuso".
11) "Stiamo aspettando che scoppi la rivoluzione, i libri di Storia non sono romanzi, i politici
fanno di tutto perché succeda".
12) "E' una crisi economica e politica, la classe politica non ha saputo sostenerci, la grossa
difficoltà è per i giovani. Chi aveva soldi prima, non è stato intaccato dalla crisi, è stata
intaccata la classe media".
13) "Non ho cose belle da dire per rispondere, ci vorrebbero nuove regole e poi
sburocratizzare. Nuove regole che consentano di lavorare con meno oneri e più liberamente".