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ODISSEA NEL LAVORO
(24/11/2013)
Giovane professionista, mamma single, mi riceve di fronte ad un buon té e racconta il pianeta
lavoro in Italia.
"Lavoro : che succede?"
"Con la scusa della crisi, tutti pretendono che i professionisti lavorino gratis!"
"Quali sono le sue qualifiche?"
"Ho una laurea in psicologia e un master in cooperazione internazionale".
"E con tali referenze è difficile trovare lavoro?"
"Sì, gli interlocutori paradossalmente squalificano i professionisti troppo qualificati, li vedono
invece come persone facili da sfruttare con un lavoro a termine : sei un professionista? allora
sei bravo, se riesci, dopo ti pago".
"E quel dopo?"
"Non esiste mai".
"In che ambito?
"Negli ambiti commerciali, per esempio nelle grosse aziende che si occupano di energia e
innovazione, ti vogliono automunito, ti attribuiscono dieci contatti regionali, devi andare in giro
e solo al momento in cui si firmano i contratti si viene pagati, in genere si parla di un anno con
tutte le spese a carico".
"E allora si cerca di trovare altro ..."
"Sì,. il campo della formazione, una società cercava una figura ben definita nel campo delle
lingue non diffuse, dunque altamente qualificata, mi hanno proposto un contratto con 10
clausole a favore della società, tipo che se una lezione non veniva effettuata per malattia, la
raccomandata dell'avviso doveva arrivare otto ore prima della lezione, altrimenti scattava una
sanzione di 250 euro!".
"Si paga per lavorare?"
"Se avessi finito il corso, sarei stata remunerata dopo 160 giorni dalla fine del contratto".
"Si tratta di una impresa privata?"
"No, di una compartecipata statale".
"E i sindacati?"
"L'accordo è stato firmato dai sindacati".
"La tutela del lavoratore ..."
"Non ho accettato, malgrado il lungo periodo di disoccupazione".
"Perché c'è questa disoccupazione?"
"Il mercato del lavoro è fermo".
"Altri esempi?"
"Le società private chiedono le consulenze senza pagarle, si paga a conclusione, improbabile,
mentre nel frattempo il consulente lavora per l'introduzione di realtà estere".
"Perché non si riesce a introdurle?"
"Perché nessuna realtà estera si fida della realtà italiana, dati i vincoli burocratici".