La forza della voce - page 22

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“Un caso ad esempio?”
“Ho agito in favore di un cliente nei confronti di un bar, ho ottenuto il pignoramento di 1000
euro sul conto corrente nel marzo 2011 e il pagamento è arrivato a giugno del 2013!
Bisognava attendere che il giudice fissasse l’udienza e che la pratica passasse all’agenzia delle
entrate per l’istruzione e la tassa di registro.
Consideriamo anche che molto spesso non c’è credito da recuperare perché non ci sono i soldi.
Ed ecco perché si diffonde la cessione dei crediti alle società di recupero, pur care, se si usano
le tradizionali vie legali tradizionali infatti le spese sono alte e il risultato è incerto”.
“Rimedi ?”
“Riguardo all’accertamento del diritto non ci sono problemi, bisogna modificare le modalità di
esecuzione”.
“Funziona il ricorso alla mediazione?”
“In Italia c’è la cultura del litigio, ecco perché la mediazione avrà poco spazio, ho clienti che
rifiutano un accordo economico con la controparte … ‘per principio’ …!”.
“L’incertezza sui tempi di recupero di un credito Incoraggia le attività truffaldine?”
“In un periodo di crisi ci si ingegna, si compra e non si paga, l’incertezza del recupero favorisce
la crescita dei cattivi comportamenti, come detto manca la fase esecutiva”.
“E’ un quadro che non risparmia nessuno …”
“E’ una sofferenza trasversale, coinvolge sia le aziende che i lavoratori”.
“La crisi ha fatto crescere il numero di pratiche nei tribunali?”
“Da noi ci sono ogni giorno 10 udienze per ogni giudice, ci sono 20 giudici che se ne occupano,
anch’essi aumentati rispetto al passato e questo indica un aumento dei problemi”.
“In generale, la crisi è avvertita in tutti i settori?”
“L’altro giorno ero invitato da un cliente in un ristorante del centro abbastanza caro, era pieno,
la crisi non ha toccato chi si può permettere i lussi”.
“Diverse imprese denunciano di essere in gravi difficoltà a causa dei mancati pagamenti da
parte della pubblica amministrazione …”
“Lo stato è il primo inadempiente, un cattivo esempio che non invita ad essere onesti, ma devo
dire dall’esperienza che non sempre la disonestà paga”.
“Il futuro in mezzo a questa situazione ?”
“A livello personale, ognuno guarda la propria cellula”.
“I suoi figli, che paese vuole per loro? Questa Italia o un’altra?”
“Non ho idea di come andranno le cose, non mi pare che si possa prevedere un futuro brillante
per Italia, la sensazione è che ci stiamo barcamenando, quanto avverrà è una incognita.
Riguardo ad una famiglia sì, la si fa ma, più che al futuro, pensando alle buone tradizioni del
passato. Dunque puntare ad futuro migliore? sempre sì, in Italia, diciamo ‘ni’”.
“Come se ne esce?”
“Prima di tutto rimanendo realisti nei giudizi, in Italia ci sono tantissime cose positive,
soprattutto il comportamento sociale, la solidarietà e l’umanità. Mi domando se però non sia
necessario anche da parte della società un cambiamento mentale e culturale”.
“Non è solo politico il problema?”
“Ci vuole un comune scatto culturale degli italiani, noi oggi ci ritroviamo una Italia cucita
addosso. A livello politico ci ritroviamo ingabbiati, ci vogliono persone eleggibili”.
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