35
14) "La crisi c'è, eppure io vorrei aprire la mia ditta, ma non aprirò mai un negozio in Italia, le
tasse sono impossibili, me ne voglio andare. Anche le aziende francesi, nel settore della moda,
stanno chiudendo le loro filiali in Italia a causa della burocrazia e dei costi!".
15) "Lo stato ti blocca qualsiasi cosa tu voglia sviluppare, le tasse e le spese iniziali per una
attività in regola sono proibitive".
16) "Mi occupo di design, fino all'anno scorso più o meno le cose giravano, quest'anno le
aziende hanno finito il budget a luglio, ti dicono di continuare a lavorare e che ti pagheranno
l'anno prossimo! Non ci sono più le risorse per investire, le eccellenze che avevamo se ne sono
andate e come si recupererà la loro professionalità?"
17) "Devo dire che per vendere, si vende, solo che il problema è incassare e recuperare i
crediti, i clienti non hanno liquidità. Lavoriamo con l'estero dove c'è sempre stata un'altra
mentalità commerciale. In Italia c'è stata una strage di aziende, era per noi un punto di onore
comprare solo prodotti italiani, poi i nostri fornitori hanno chiuso andandosene all'estero con il
risultato di centinaia di persone rimaste senza lavoro, perché lo stato non si adopera per
stabilire le condizioni necessarie affinché gli imprenditori non se ne vadano? Noi non
assumiamo più perché le regole sono impossibili. La gestione politica della crisi è
delinquenziale, non hanno pudore o vergogna, li vedi sempre ridere e non hanno mai lavorato
in vita loro".
18) "La situazione è preoccupante, la gente non ha soldi da spendere, è abbattuta, di umore
nero, una depressione generale, la devono smettere di bombardarci con cose negative, ci
devono dare fiducia e togliere le tasse. Purtroppo mi accorgo che la gente ormai va avanti per
inerzia e senza alcuna reazione".
19) "La crisi c'è anche nel nostro campo alimentare, il commercio e i consumi sono bloccati. La
gente ha paura di spendere anche per il cibo e mangia male perché spende meno. Il lavoro è
bloccato, non si trova, ci stanno massacrando di tasse, o scoppia la rivoluzione o i nostri
'beneamati' politici provocheranno la guerra dei poveri. Loro stanno bene, noi abbiamo perso
quello che avevamo, penso che non dobbiamo più piegare la testa".