10
COSA RIMARRA’ DA RIPARARE ?
(29/10/2013)
Officina meccanica d’eccellenza con i clienti che fino al recente passato facevano la coda per le
loro auto. Oggi il titolare è appoggiato alla parete, le braccia conserte, nel silenzio del locale.
“Da quanti anni siete aperti?”
“Dal 1966, quanti sono? 47 anni! Altro che pensionati, si deve ancora lavorare!”
“E c’è ancora almeno la soddisfazione?”
“C'è solo quella”.
“Come è cambiata situazione?”
“Ai tempi, quando ho aperto, c'era l’espansione economica e ne ho vissuto evoluzione, la crisi
nel nostro settore è iniziata nel 2008 e poi a picco in discesa”.
“Discesa che continua?”
“Sempre di più, i clienti non hanno più niente in tasca”.
“E’ calato il lavoro?”
“I proprietari delle auto arrivano all'estremo, saltano i controlli obbligati e buona parte viene
solo per l’emergenza totale, non c'è più prevenzione e si arriva al danno compiuto”.
“La tendenza attuale?”
“Ultimamente ad un abisso mai visto, è peggio rispetto ad un anno fa.
Abbiamo clienti abituali da 20 anni che prima avevano completa fiducia, adesso chiedono il
preventivo e non per mancanza di fiducia, ma per vedere se possono permetterselo, dato che
devono fare bene i conti con il resto delle spese. Una riparazione inaspettata e improvvisa
disturba il loro budget famigliare, al 15 del mese si ferma tutto”.
“Il traffico è visibilmente diminuito …”
“Nella nostra città tra le tasse, il costo dei parcheggi e i soldi che non ci sono, ci ritroviamo con
le macchine ferme, si usano le biciclette e i mezzi pubblici, ma non come negli altri paesi per
decisione di volontario rispetto dell'ambiente, altrimenti userebbero l'auto per andare almeno
fuori città.
Qui tassano fino all'inverosimile, il nucleo famigliare a differenza di prima non è proprietario di
più di una auto, che poi è ferma in garage, chi amministra fa di tutto per uccidere il nostro
lavoro. L’uso dell’auto darebbe gettito di entrate fiscali, invece non si vendono perché non si
usano.
Le case automobilistiche fanno proposte incredibili per attirare la clientela, vendita con
riparazioni future incluse, e questo aumenta la crisi dei consumi.
Se va avanti così Milano si spegne, i negozi stanno chiudendo, sarà una città buia senza
negozi, oltre a mettere in crisi le famiglie che ci lavorano.
Tassare, tassare, tassare, ma nessuna idea innovativa per dare lavoro”.
“La pressione fiscale ?”
“Altro che 43 percento, i media ci dicono che si lavora fino ad agosto per lo stato, ma quello
che si guadagna dopo, lo si tiene in tasca, non lo si spende, non basta, si ferma la circolazione
monetaria successiva”.
“Gli studi di settore incidono sui risparmi?”
“Non so come facciano le statistiche, si inventano che la famiglia media guadagna comunque
tremila euro, ma su chi sono basate queste statistiche?
Gli studi di settore sono irreali, ti tassano su posizione e metratura, il tuo dipendente deve