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PREFAZIONE
Il mio nome è Roberto Mahlab, sono una persona comune, uno dei tantissimi titolari d'azienda
del nostro paese.
Il mio desiderio è mantenere in vita l'azienda creata dalle illuminate persone che mi hanno
preceduto e soprattutto garantire i posti di lavoro ai miei dipendenti, divenuti con il tempo
fratelli e sorelle. Tutto questo a dispetto di una amministrazione della cosa pubblica che pare
voler sempre mettere in difficoltà l'etica di impresa che salvaguarda l'occupazione.
Dal settembre del 2012 ho condiviso e contribuito a diffondere idee che si incontravano con
una generale necessità della società, soluzioni per affrontare debito, spesa pubblica e tasse e
per ripristinare la libertà di impresa e di lavoro.
Più di un anno dopo la situazione non è certamente migliorata. Il tempo della nostra vita pare
destinato a diluirsi in questa società in disfacimento. Oggi ci sentiamo sudditi di una classe
politica avulsa dalla realtà, convinta che la disoccupazione nasca sugli alberi e che non sia
conseguenza di un’autentica persecuzione dell’impresa. Questo è l’unico paese al mondo in cui
le aziende chiudono non a causa della concorrenza, ma a causa dello stato e della sua
burocrazia.
Girando il paese mi sono reso conto di quanto sia generalizzato lo sgomento. Quando si parla
tra la gente di quanto sta accadendo, i volti degli interlocutori mutano espressione in un senso
di sollievo, come se si fossero alleggeriti dall’isolamento con la semplice parola.
Ho sviluppato l’opinione che partecipare al cambiamento di quanto di negativo abbiamo attorno
sia una responsabilità di chi non vuole o non può andarsene dal paese.
Ho così raccolto una serie di interviste con diverse componenti della società italiana e il
risultato è stato sorprendente.
Concludo con un pensiero rivolto alle tante persone che ho incontrato sofferenti per la
congiuntura economica, titolari, dipendenti, disoccupati, i giovani che se ne vanno
dal paese e le donne, le più esposte. Dovunque voi siate, coraggio, riprenderci la voce può
essere una delle chiavi per recuperare il diritto alle nostre aspirazioni.
31 Gennaio 2014