La forza della voce - page 6

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NEPPURE LE BRICIOLE
(21/10/2013)
"Non molliamo ancora, ma siamo sulla buona strada", esclama con sarcasmo la titolare del
panificio della nostra zona.
"Da quanti anni siete qui?"
"Considerando che si tratta di una azienda di famiglia e che noi ne siamo la terza generazione,
da settant'anni".
"Siete stati testimoni dei cambiamenti del mondo, si pronuncia spesso ultimamente la parola
'crisi'..."
"Già dall'anno 2000 per le attività come la nostra sono iniziate alcune difficoltà, a causa della
concorrenza dei supermercati, non perché avessero prezzi più bassi o migliore qualità, ma per
l'effetto comodità dei clienti che trovavano tutto il necessario, da allora il lavoro non è più
fruttuoso come una volta, ma comunque la situazione non era grave come adesso".
"Che cosa è accaduto?"
"Innanzitutto noi piccoli veniamo controllati nei minimi dettagli, a differenza di quanto accade
ai supermercati, ma soprattutto per la tassazione".
"A seguito della crisi economica in corso, il consumo del pane è calato?"
"Dimezzato, non perché lo comprano al supermercato, ma perché la gente non ha i soldi e non
lo compra o addirittura lo fa in casa, una tendenza cominciata con l'esplosione della crisi nel
2008".
"I clienti non entrano o comprano meno?"
"Non entrano neppure, oppure vengono una volta alla settimana invece che tutti i giorni, la
gente spende il minimo indispensabile".
"Lo stato e l'amministrazione pubblica come stanno aiutando in questa situazione?"
"Aiutando? stanno moltiplicando i danni, aumentano le tasse, diffondono la falsità che siamo
evasori, mentre gli evasori veri stanno in alto e non pagano mai.
E poi i controlli disonesti con gli studi di settore, calcolati sugli acquisti e sulle vendite e sugli
scarti, cioé quello che rimane invenduto o inutilizzato e che poi regaliamo.
Lo sconto considerato è irrisorio, abbiamo contestato e ci hanno risposto :"è così".
"Esempi?"
"Un chilo di farina dà risultati differenti a seconda di come viene lavorato, come fanno a
generalizzare con superficialità?
Una focaccia, la vendiamo a 9 euro, gli studi considerano abusivamente che il prezzo di vendita
sia di 13 euro, di modo da far artificiosamente lievitare gli incassi e quindi la supposta
evasione. Poi i calcoli approssimativi sull'olio, se uso prodotti più di qualità per offrire un
prodotto migliore, vendo sempre allo stesso prezzo, non è che la focaccia sia più cara. Ma lo
studio di settore è lo stesso per la focaccia buona e per la focaccia immangiabile".
(Il marito della signora ci mostra un sacco di farina sulla bilancia)
"Ci consentono il 4 percento di scarto, ecco, oggi lo scarto è già di cinque chili che
rappresentano il 10 percento della giornata, altro che 4 percento, e a fine anno si arriva a cifre
enormi di differenza".
"Vi rimane qualcosa?"
"Lavoriamo dodici ore e alla fine non abbiamo in tasca l'equivalente dello stipendio di chi
pulisce i bagni pubblici, con tutto il rispetto.
Ci hanno contestato, con il metodo degli studi di settore, una evasione di 160.000 euro!
Abbiamo ottenuto una riduzione a 64.000 su cui dovevamo pagare la differenza e siamo finiti a
1,2,3,4,5 7,8,9,10,11,12,13,14,15,16,...60
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