La forza della voce - page 5

5
UN BARBIERE DI QUALITA’
(04/10/2013)
Il titolare della bottega di barbiere della nostra zona ha messo all’improvviso un cartello con il
quale avvisa la clientela che chiuderà a fine mese.
“Da quanti anni è qui?”
“Ho avuto la licenza nel 1983, dopo aver fatto 14 anni prima da lavorante e poi da socio al
vecchio titolare. Il lavoro c'era, ho conservato i clienti grazie alla mia disponibilità, pagavo le
scadenze e qualcosa riuscivo a mettere da parte”.
“E che è successo?”
“Qualche anno fa il mio commercialista mi ha detto "devi rispettare studi di settore" che
all'epoca non erano esosi anche se non corrispondevano alla realtà del settore.
Parte dal 2004 la brutta esperienza con l'agenzia delle entrate che pretende di riscontrare una
anomalia negli incassi in corrispondenza di 90 giorni chiusura per malattia. Vado in contenzioso
ma, pur dimostrando il ricovero in ospedale, nel 2009 vengo considerato un evasore fiscale e
ho dovuto adeguarmi trovandomi una sanzione spropositata di 19.000 euro e interessi. Ho
chiesto una dilazione e mi sono ritrovato altri 3.800 euro di interessi.
A fine 2011 gli studi di settore sono stati inaspriti dal governo tecnico a tal punto da imporre
agli incassi una valutazione irreale, un livello impossibile da realizzare.
Nel 2012 ho avuto il solito fatturato, non ho raggiunto le pretese del fisco e adesso nel 2013
devo chiudere l’attività perché mi sono indebitato per poter pagare gli studi di settore, cioè per
pagare tasse su utili mai esistiti. Per non continuare a perdere i risparmi ho dovuto decidere di
smettere. Provo rammarico, tristezza, una forma di depressione, disgusto.
La nostra categoria non è riuscita in nessun modo a farsi valere. Come conseguenza, non ho
potuto arrivare neppure agli anni utili per la pensione.
Tra anno scorso e quest'anno circa 800 botteghe hanno chiuso o sono sul punto di chiudere a
causa degli studi di settore.
Abbiamo sopra di noi uno stato che ha potere di vita e di morte verso chi lavora in
contrapposizione al naturale diritto ad ottenere benessere. Invece c'è la persecuzione di stato
che si è autolegittimata. L’unico paese nel mondo industrializzato."
“Una riflessione?”
Sta andando ad arenarsi il moto delle attività fatte dalla gente comune che al mattino va a
lavorare e questa onda di lavoro e mano d'opera si ferma. Che succederà quando si fermerà
del tutto? E’ come acqua che si asciuga poco a poco”.
“E i politici che in teoria rappresentano il popolo cosa dicono?”
“Nulla, perché non sono in giro, non vengono a vedere il dramma del mondo del lavoro che fa
girare il meccanismo. Sono complici e non gliene importa nulla. Un governo dovrebbe far
tenere le attività per far girare l'economia”.
1,2,3,4 6,7,8,9,10,11,12,13,14,15,...60
Powered by FlippingBook