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FAREMO IN TEMPO ?
(31/01/2014)
Possiamo fare qualcosa? Molti pensano di sì. Alcuni hanno idee, altri danno risposte. Ecco tutte
quelle che ho raccolto.
1) La forza della voce. Ciascuno, anziché essere esclusivamente portavoce di se stesso, dovrebbe
raccontare quello che accade agli altri intorno a sé: fatti concreti su persone che conosce, di cui ha
saputo, con cui parla. Per far luce sugli episodi che opprimono chi lavora e chi il lavoro non ce l’ha.
Per capire chi vuole fuggire e quanti vengono schiacciati. Se ognuno diventa la voce di dieci voci,
ciascuna delle quali probabilmente si sente isolata, potremo renderci conto del fatto che le stesse
vicende accadono anche a molti altri. È un modo per immedesimarsi e coinvolgere.
2) Il risveglio dell’informazione. Il paragone tra le notizie internazionali riportate dai media esteri e
da quelli italiani è impietoso: un intero mondo ci viene nascosto. Anche per questo, gli italiani non
sono più capaci di pretendere un buon governo e finiscono per subire passivamente
un’amministrazione incapace e persecutoria. Il rischio ulteriore è di essere manipolati da altre
teorie demagogiche avulse dalla realtà contemporanea che trovano terreno fertile in momenti di
crisi economica.
Creare occasioni di informazione corretta e costruttiva su qualsiasi argomento, in sale, in
sottoscala, dovunque e continuamente, restituisce coraggio alle persone permettendo loro di
richiedere quello che è ovvio e normale altrove. C’è da raccontare un mondo in ebollizione a
seguito della richiesta di benessere di fronte a istituzioni che non sono in grado di modernizzarsi e
di rispondere alle aspirazioni della società.
3) La soluzione donna. I rapporti internazionali sono chiari sull'argomento della “soluzione donna”:
più le donne raggiungono la parità nel lavoro e nei diritti, più il prodotto interno lordo cresce.
Questo accade nel mondo libero e nel mondo in sviluppo: il dato è lo stesso. Le donne non devono
essere costrette a riunirsi solamente per combattere la violenza che le vede vittime: questo è un
compito che spetta all'intera società. Altrimenti è come prendere il tempo delle vittime due volte. Il
loro tempo deve essere liberato con la creazione di forum di donne presenti in tutti i settori della
società e capaci di proporre con il loro senso pratico le soluzioni in tutti gli ambiti, a prescindere dal
genere.
4) Il coinvolgimento. Le statistiche mostrano che senza l'apporto numerico degli immigrati regolari
e attivi nel tessuto economico italiano, la popolazione sarebbe in grande decrescita, così come
ulteriormente decrescerebbe il Pil. Gli immigrati sono venuti per trovare un paese diverso da quello
che hanno abbandonato, che assicurasse loro benessere, merito e rispetto per la libertà
personale. Occorre coinvolgere gli immigrati regolari perché possano dare il loro supporto per il
ritorno del benessere. Ricordandoci sempre che i nostri emigranti hanno contribuito a rendere più
prosperi e più liberi i paesi che li hanno accolti.
Abbiamo organizzato diverse conferenze su questi temi e vorremmo continuare, per fare in tempo,
per riprenderci il tempo della nostra vita.
E l’ultima domanda è proprio questa: faremo in tempo?